Il tempo dell’attesa prima della realizzazione
- robertacelata
- 29 nov 2017
- Tempo di lettura: 1 min
Aggiornamento: 11 ott 2019
Forse è il momento più difficile da comprendere a da gestire quando scegliamo di percorrere una strada e ci prefissiamo un obiettivo.
Si, perché l’attesa significa lasciare che le cose vadano avanti da sole per far si che arrivi il tempo giusto e il processo sia giunto a maturazione.
In effetti è un po’ come prendersi cura di una pianta: prima dobbiamo preparare il terreno, poi seminare il seme che abbiamo scelto e fornirgli tutti i mezzi di cui ha bisogno per germinare e crescere. Ma una volta che la nostra pianta si è sviluppata a sufficienza grazie alle cure che gli abbiamo riservato, è necessario attendere con la fiducia che, con i tempi e le cure adeguati, si formeranno dei frutti.
E anche quando ci saranno i frutti, sarà meglio aspettare che siano maturi per poterne godere appieno!

Per questo l’attesa fiduciosa diventa un momento fondamentale per la realizzazione di noi, perché chi ha preparato bene il terreno, seminato buoni semi e fornito cure alla pianta, può aspettarsi buoni frutti.
Questa è la fase meno attiva del ciclo, in cui le trasformazioni sono poco manifeste ma profonde e determinati. Non significa però non fare nulla, ma piuttosto continuare a prenderci cura e rimanere pronti per la raccolta, con l’energia a disposizione per ricevere i risultati per i quali abbiamo lavorato.
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